La Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza

La Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza

La Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, adottata a New York dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 prevede che, in tutte le decisioni, il superiore interesse del minore deve essere preminente.

Così gli Stati debbono vigilare affinchè il minore non sia separato dai genitori contro la sua volontà, a meno che non sia nel suo interesse superiore. Devono altresi, garantire l’istruzione primaria gratuita e obbligatoria per tutti. Senza contare che il minore deve essere protetto contro ogni forma di sfruttamento economico e di violenza.

La Convenzione rappresenta il più importante tra gli strumenti per la tutela dei diritti del bambino. Essa non soltanto individua tutta la gamma dei diritti che debbono essere riconosciuti al bambino, ma indica anche gli strumenti per tutelarli e promuoverli.

Per la prima volta i bambini sono stati considerati come cittadini capaci di avere opinioni e di assumere decisioni e non solo come persone che hanno bisogno di assistenza e protezione.

La Convenzione è stata ratificata in 193 Stati. Tra gli Stati membri dell’ONU soltanto gli Stati Uniti e la Somalia non l’hanno ratificata. L’Italia l’ha recepita con Legge n. 176 del 27 Maggio 1991.

Nonostante il consenso suscitato, i diritti dell’infanzia in molte Nazioni del mondo non vengono rispettati.