2 e 3 settimana: ovulazione, la fecondazione e impianto
Non appena avviene l’ovulazione e l’ovulo viene rilasciato nella tube di Fallocchio, gli ormoni coinvolti nel processo – estrogeni e progesterone – causano un leggero aumento della temperatura corporea ed un aumento di secrezione proveniente dalle ghiandole del collo dell’utero.
Quando avviene la fecondazione, il corpo luteo – una piccola struttura che circonda il bambino in via di sviluppo – comincia a crescere ed a produrre piccole quantità di progesterone. Questo contribuisce a portare avanti la gravidanza. Il progesterone aiuta il tuo utero a non avere delle contrazioni. Promuove anche l’aumento del sangue nelle pareti uterine, essenziale per il nutrimento del piccolo.
Circa quattro giorni dopo la fecondazione, il tuo bimbo è allo stadio di blastocisti. In questo periodo, la placenta comincia a produrre un’ormone chiamato gonadotropina corionica umana (HCG). Questo ormone può essere individuato la prima volta nel tuo sangue e poco dopo nelle tue urine. Un test di gravidanza fatto in casa è in grado di rilevare HCG in un campione di urine in un periodo compreso tra i 6 ed i 12 giorni dopo la fecondazione.
Con il tempo il tuo bambino in via di sviluppo si muove attraverso la tube di Falloppio e si impianta nel tuo utero – circa una settimana dopo la fecondazione – in quanto il tuo endometrio è cresciuto di spessore sufficiente a sostenerlo. Una volta che si è collocato, si possono notare delle chiazze o perdite vaginali giallastre che possono sembrare delle mestruazioni ma che in realtà rappresentano un primo segno di gravidanza. Queste piccole macchie di sangue possono verificarsi al momento in cui l’embrione si dispone nel tuo utero.
Una volta impiantata, la placenta inizia a produrre grandi quantità di ormoni estrogeni e progesterone. Questi ormoni, in ultima analisi, provocano la crescita e alcuni cambiamenti dell’utero, dell’endometrio, della cervice, della vagina e del seno.
A questo punto sei incinta. Nei primi giorni successivi alla fecondazione, l’aborto spontaneo è comune, spesso prima di sapere se si è incinta. Gli scienziati stimano che, tre su quattro gravidanze interrotte, sono il risultato di un fallimento dell’impianto. Nella prima settimana, fino a 10 giorni dopo il concepimento, le infezioni oppure l’esposizione a fattori ambientali nocivi, come ad esempio droga, sigarette, alcool, farmaci e sostanze chimiche, possono provocare l’arresto della gravidanza, ma non difetti al nascituro.