Bambini obesi: no grazie
In Italia sono in aumento i bambini sovrappeso: infatti il 36% è sovrappeso e il 12% si trova in condizioni di obesità. Questi sono dati preoccupanti poichè i piccoli non solo sono soggetti a vari tipi di malattie fin dalla più tenera età, ma rimangono obesi anche da adulti con il rischio di malattie serie che incidono sulla qualità della vita.
Il piccolo, a causa del maggior peso, è soggetto a un battito cardiaco più frequente, a una pressione arteriosa più alta oltre che ad un consumo di ossigeno più elevato.
I genitori obesi rappresentano un fattore di rischio importante per l’obesità del loro bambino: infatti per la cura e la prevenzione della obesità occorre adottare un preciso regime alimentare e una regolare attività fisica. La famiglia ha un ruolo fondamentale non soltanto per aiutare il bambino a perdere peso, ma anche a mantenerlo: una aspirazione più difficile da raggiungere poichè prevede cambiamenti nei comportamenti di vita e maggiore attività fisica in tutti i componenti della famiglia.
Un elemento importante per comprendere se un piccolo è obeso si rileva dal BMI (BODY MASS INDEX) o IMC (INDICE MASSA CORPOREA) indice di massa corporea un parametro che esprime lo stato di peso forma. Per ottenerlo bisogna dividere il peso del piccolo, espresso in kg per il quadrato della sua altezza in metri.
Il bambino è in sovrappeso quando:
– il BIM è compreso tra 25 e 30.
Il bambino è obeso quando:
– il BIM è compreso tra 30 e 40.
Il bambino è obeso grave quando:
– il BIM è maggiore di 40.
Un aumento del valore del BIM prima dei 5 anni viene riconosciuto come un indicatore di rischio.
Il bambino obeso può andare incontro a notevoli rischi quali:
– ginocchia a x e piede piatto, problemi polmonari, ipertensione e diabete di tipo 2, scarsa stima di se stessi.
E’ importante ricordare che fino all’età di 6 anni il bambino deve correre, saltare, camminare, arrampicarsi: lo sport deve rappresentare per lui un gioco divertente.