Come possono essere utilizzate le cellule staminali del cordone ombelicale?

Come possono essere utilizzate le cellule staminali del cordone ombelicale?

Le cellule staminali del cordone ombelicale sono state scoperte e caratterizzate negli anni Ottanta. Ancora oggi sono considerate la fonte di staminali più promettente in medicina rigenerativa: hanno un grande potenziale terapeutico e possono essere utilizzate nel trattamento di diverse patologie. Le staminali cordonali sono una risorsa importante e possono essere preservate tramite la conservazione o la donazione: si tratta di una scelta che deve essere compiuta in maniera consapevole dalla coppia in attesa di un bambino. Il parto è infatti l’unica occasione per effettuare la raccolta delle cellule staminali cordonali ed è dunque bene arrivare a quel momento con le idee chiare.

In base alla loro origine le cellule staminali possono essere classificate in:

  • staminali embrionali;
  • staminali del cordone ombelicale;
  • staminali adulte.

Dal punto di vista di una applicazione clinica, il sangue del cordone ombelicale è estremamente ricco di cellule staminali. Se differenziate a cellule adulte potrebbero essere usate in diversi casi:

  • malattie genetiche;
  • tumori ematologici;
  • malattie immunitarie.

Affinché tali cellule possano effettivamente essere usate in clinica, è necessario che il sangue del cordone ombelicale venga prelevato con cautela da personale medico preparato, per evitare contaminazioni.

Dopo la fase di raccolta del sangue contenente le cellule staminali del cordone ombelicale, il campione viene inviato a una biobanca. Per la crioconservazione viene selezionata la frazione nucleata e aggiunto al numero totale di cellule nucleate un agente crioprotettivo che copre la superficie della membrana cellulare, per evitare uno shock osmotico. Alcune evidenze scientifiche hanno dimostrato che staminali del cordone ombelicale possono essere crioconservate per oltre 24 anni, mantenendo le capacità proliferative e differenziative immutate.

Veniamo all’uso di queste cellule staminali del cordone ombelicale. L’impiego terapeutico più comune è il trapianto ematopoietico nel caso di tumori maligni. Il vantaggio delle cellule del cordone rispetto alle alternative (come le staminali da midollo) è la loro “immaturità’” immunologica che aumenta la sicurezza contro i rigetti.

I trapianti possono essere di vari tipi:

  • tra donatori aploidentici con istocompatibilità al 50%, ovvero quando il donatore e il ricevente hanno caratteristiche tissutali uguali per metà – da qui il termine “aplo”;
  • autologhi, quando paziente e donatore sono la stessa persona. La compatibilità è del 100%;
  • eterologhi, quando paziente e donatore non sono la stessa persona. Anche in questo caso, però, ci può essere compatibilità del 100%.

Conservando privatamente le staminali del cordone ombelicale, in caso di necessità, il donatore o i suoi familiari, se compatibili, potranno usare il campione.

Le staminali cordonali sono usate principalmente per il trattamento di malattie ematologiche ma, considerando la loro capacità rigenerativa e immunomodulatoria, lo spettro di disordini per il cui trattamento potrebbero essere impiegate è più ampio:

  • paralisi cerebrale infantile;
  • diabete di tipo 1 (quello infantile) e di tipo 2;
  • patologie autoimmuni;
  • autismo

Inoltre, alcuni trial clinici hanno mostrato che il trapianto di staminali del cordone ombelicale migliora la condizione neurologica di pazienti affetti da adrenoleucodistrofia, che è una malattia genetica molto grave, legata a mutazioni sul cromosoma X, che causa danni a carico del sistema nervoso centrale e delle ghiandole surrenali.

Nonostante i successi delle ricerche, in Italia oggi il 95% dei cordoni ombelicali non viene conservato dopo la nascita. Per questo è importante che la coppia di futuri genitori arrivi informata e consapevole al parto, la sola occasione per raccogliere le cellule staminali del cordone ombelicale.

Le cellule staminali sono cellule che hanno la capacità di differenziarsi in una varietà di tipi di cellule specializzate. Esistono diverse fonti di cellule staminali, tra cui le cellule staminali embrionali, le cellule staminali adulte e le cellule staminali indotte.

Le cellule staminali embrionali sono derivate dall’embrione durante le prime fasi dello sviluppo. Hanno la capacità di differenziarsi in tutti i tipi di cellule del corpo umano e, di conseguenza, sono state ampiamente studiate per il loro potenziale uso in medicina rigenerativa.

Le cellule staminali adulte si trovano in varie parti del corpo, come il midollo osseo, la pelle e il fegato. Queste cellule hanno la capacità di differenziarsi in un numero limitato di tipi di cellule specializzate e sono state utilizzate per trattare alcune malattie del sangue, come la leucemia, attraverso il trapianto di midollo osseo.

Le cellule staminali indotte sono cellule adulte che sono state “riprogrammate” per diventare simili alle cellule staminali embrionali. Queste cellule possono essere utilizzate per studiare la malattia e per lo sviluppo di terapie personalizzate.

Le cellule staminali sono state utilizzate per trattare diverse malattie, tra cui la malattia di Parkinson, la sclerosi multipla e le malattie del sangue come la leucemia. Tuttavia, l’uso delle cellule staminali in medicina rigenerativa è ancora in fase di sviluppo e ulteriori ricerche sono necessarie per comprendere appieno il loro potenziale terapeutico.

Inoltre, l’uso delle cellule staminali ha sollevato alcune preoccupazioni etiche, in particolare riguardo all’uso delle cellule staminali embrionali, che richiedono la distruzione dell’embrione. Di conseguenza, sono state sviluppate alternative alle cellule staminali embrionali, come le cellule staminali indotte.

Le cellule staminali possono anche essere utilizzate per la ricerca sulla tossicologia e sulla sicurezza dei farmaci. I test preclinici sui farmaci spesso utilizzano animali, ma i risultati ottenuti da questi test non sempre si traducono in risultati umani. Le cellule staminali umane possono essere utilizzate per modellare malattie e testare la sicurezza dei farmaci, riducendo così il numero di animali utilizzati nella ricerca.

In sintesi, le cellule staminali sono state ampiamente studiate per il loro potenziale utilizzo in medicina rigenerativa. Mentre il loro utilizzo in terapie è ancora in fase di sviluppo, le cellule staminali sono state utilizzate per trattare alcune malattie e per la ricerca sulla tossicologia e la sicurezza dei farmaci. Ulteriori ricerche sono necessarie per comprendere appieno il loro potenziale terapeutico e per risolvere le preoccupazioni etiche riguardo all’uso delle cellule staminali.