Conservazione del cordone ombelicale: ecco perché è importante essere informati
Ogni famiglia in attesa di un bambino dovrebbe essere informata su conservazione cellule staminali, applicazioni cliniche e modalità di conservazione di questo tipo di cellule. Perché? Semplice: perché le cellule staminali, per le loro caratteristiche, sono un patrimonio prezioso che è possibile raccogliere e conservare soltanto una volta nella vita, al momento della nascita. Ma quali sono queste caratteristiche particolari che rendono le cellule staminali estremamente interessanti in ambito clinico e quindi anche molto preziose per le famiglie? Vediamolo subito.
Innanzitutto è bene partire dalle basi: come tutti sanno il cordone ombelicale ha la funzione primaria di consentire lo scambio di nutrienti tra madre e figlio nel corso della gravidanza. Al momento della nascita il cordone ombelicale, che ha assolto la sua funzione primaria, contiene in media tra i sessanta e gli ottanta cc di sangue cordonale, ricco di cellule staminali.
Esistono diversi tipi di cellule staminali del cordone ombelicale, per la precisione sono stati individuate quattro diverse tipologie: staminali cordonali simil-embrionali, mesenchimali, ematopoietiche, progenitrici endoteliali. Questi tipi di cellule hanno capacità di differenziazione diverse. Le staminali simil embrionali sono infatti in grado di differenziarsi generando cellule dei tessuti endodermici, mesodermici ed ectodermici – come ad esempio intestino, derma o midollo spinale – mentre le staminali mesenchimali sono in grado di dare origine a cellule del tessuto osseo, cartilagineo, adiposo o nervoso, le ematopoietiche possono generare cellule del sangue o midollari e le progenitrici endoteliali, infine, originano cellule dei vasi sanguigni.1
Una delle importanti caratteristiche di queste cellule è la loro capacità di esercitare una azione anti-infiammatoria (rilasciando fattori specifici, i fattori umorali, come la prostaglandina E2 4,5) ma ancor più importanti sono le loro capacità differenziativa e proliferativa, grazie alle quali le cellule staminali del cordone ombelicale sono un importante strumento della medicina rigenerativa. La medicina rigenerativa è una branca della medicina moderna dedicata a studiare le possibilità di rigenerazione dei tessuti e degli organi come alternativa alla loro sostituzione con il trapianto. In questo particolare settore è il trapianto autologo (cioè il trapianto di cellule staminali in cui donatore e ricevente coincidono) a dare i risultati migliori, poiché elimina del tutto i rischi di rigetto che si presenterebbero in caso di trapianto allogenico (in cui donatore e ricevente non sono il medesimo soggetto). È bene però sapere che anche qualora si rendesse necessario un trapianto allogenico l’impiego di cellule staminali offre maggiori garanzie di successo, minimizzando il rischio di rigetto. Un simile vantaggio è reso possibile dalla “immaturità” immunologica delle cellule staminali del cordone ombelicale, una caratteristica che consente maggiori probabilità di attecchimento e, come spiegato, minori rischi di rigetto rispetto alle staminali provenienti dal altri tessuti.
Le cellule staminali del cordone ombelicale sono quindi una risorsa preziosa, che si differenzia da tutti gli altri tipi di cellule staminali e che può essere impiegata nel trattamento di numerose patologie.
Per maggiori informazioni: www.sorgente.com
Note
1 Francese, R. and P. Fiorina, Immunological and regenerative properties of cord blood stem cells. Clin Immunol, 2010. 136(3): p. 309-22.
2 Mihu, C.M., et al., Isolation and characterization of stem cells from the placenta and the umbilical cord. Rom J Morphol Embryol, 2008. 49(4): p. 441-6.
3 Harris, D.T., Non-haematological uses of cord blood stem cells. Br J Haematol, 2009. 147(2): p. 177-84.
4 Jiang, X.X., et al., Human mesenchymal stem cells inhibit differentiation and function of monocyte-derived dendritic cells. Blood, 2005. 105(10): p. 4120-6.
5 Spaggiari, G.M., et al., MSCs inhibit monocyte-derived DC maturation and function by selectively interfering with the generation of immature DCs: central role of MSC-derived prostaglandin E2. Blood, 2009. 113(26): p. 6576-83