Gravidanza: come si forma il tappo mucoso?
Gravidanza: come si forma il tappo mucoso?
Quando si aspetta un bambino è normale che la mente della futura mamma si affolli di tanti dubbi e domande che possono essere colmate seguendo un corso preparto. Una delle domande più frequenti riguarda cosa sia il tappo mucoso e cosa fare per poterlo riconoscere.
Il tappo mucoso inizia a formarsi all’inizio della gestazione e impedisce che aggressioni esterne possano intaccare l’utero. Si tratta, nello specifico, di un muco cervicale ubicato nel collo dell’utero la cui funzione è quella di evitare che batteri e infezioni vadano a minare la salute del feto e della mamma.
Così posizionato il tappo mucoso resta nel collo dell’utero fino al periodo prodromico della gravidanza, ossia quando l’utero inizia la sua fase di preparazione al parto con delle piccole contrazioni.
Il tappo viene espulso nel momento in cui la cervice inizia a dilatarsi: questo però non sta a significare che è arrivato il momento del parto. Il muco può venir fuori qualche giorno o settimana prima. Nel caso in cui questo evento dovesse verificarsi ben sei settimane prima della data prevista del parto, è consigliabile consultare il proprio ginecologo per monitorare la situazione e verificare che non ci si trovi di fronte ad un parto pretermine.
Ma come è fatto un tappo mucoso?
Si tratta di una sostanza gelatinosa e filamentosa che ricorda le secrezioni vaginali. Il suo colore è variabile: può essere biancastro/rosato con striature di sangue a seconda della maggiore o minore quantità di sangue contenuta all’interno.
La perdita del tappo mucoso è indolore. Le perdite dovute all’espulsione del tappo possono diventare più consistenti e contenere più sangue soprattutto nella fase finale. Quando fuoriesce la parte più interna del tappo vuol dire che sta per iniziare il travaglio.
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