Guarire grazie alle cellule staminali: una speranza, una realtà
Esiste forse una gioia più grande della nascita di un figlio? Ed esiste forse un dispiacere maggiore del sapere che il proprio figlio deve lottare contro una malattia grave e debilitante? Sfortunatamente, molte famiglie nel mondo devono affrontare questa sfida. Alla ricerca di alleati e di soluzioni realizzabili, può capitare di accedere a un motore di ricerca e di digitare le parole “cordone ombelicale conservazione staminali”: si scopre così un mondo di successi e di continue scoperte scientifiche che accendono, nel cuore di madri e padri, nuove e solide speranze.
In alcuni casi si legge di genitori che, avendo scelto di conservare il sangue cordonale alla nascita offrono al proprio figlio o alla propria figlia una seconda possibilità. In Illinois, negli Stati Uniti, una bambina affetta da leucemia linfoblastica acuta è stata sottoposta ad un trapianto autologo di cellule staminali all’età di tre anni, quando i medici pensavano che non sarebbe sopravvissuta più a lungo di tre mesi: oggi, a nove anni, sta bene e porta a casa ottimi voti da scuola1. Un suo connazionale, Dallas Hextell, è stato curato dalla paralisi cerebrale che gli era stata diagnosticata a nove mesi di vita: anche in questo caso, la decisione di conservare il sangue cordonale ha permesso di effettuare un trapianto autologo di cellule staminali. Ora Dallas può camminare, parlare e sorridere come tutti i suoi coetanei2.
In altre situazioni, invece, famiglie che mettono al mondo un secondo figlio possono salvare la vita al primo. È questo il caso di Mohammed, un bambino tunisino operato presso l’ospedale di Pavia: dopo la nascita di Adams, grazie al prelievo del sangue cordonale è stato possibile realizzare un trapianto di cellule staminali che ha curato il fratello Mohammed da una rara malattia genetica che lo privava delle difese immunitarie3. In Germania, nella città di Osnabrück, il piccolo Jan è finalmente tornato a casa dopo una lunga degenza in ospedale: affetto da anemia plastica, una disfunzione nella produzione del midollo osseo, è stato sottoposto al trapianto di cellule staminali prelevate dal cordone ombelicale del fratellino4. Andres, un bambino spagnolo affetto da beta talassemia (conosciuta anche come anemia mediterranea), ha potuto finalmente interrompere il ciclo di trasfusioni cui era costretto a sottoporsi, dopo che la nascita del fratello Javier ha reso disponibili delle cellule staminali compatibili5.
Nei casi qui descritti la decisione presa da genitori coraggiosi e fiduciosi nelle nuove terapie ha restituito ai loro bambini il sorriso e la speranza in un futuro migliore.
Per maggiori informazioni: www.sorgente.com
Note
1. Blood Transplantation in the Treatment of a Child With Leukemia, Pediatrics 2007; 119: e296-e300
2. Fonte: Los Angeles Times
3. Fonte: ADUC – Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori
4. Trapianto eseguito in data 26 settembre 2005 presso la Facoltà di Medicina di Hannover
5. Fonte: Corriere della Sera