Incontinenza urinaria da sforzo
L’incontinenza urinaria da sforzo colpisce il 30% 60% delle donne in dolce attesa e il 20% 40% delle donne nel primo anno dopo il parto.
Nella maggior parte dei casi, l’incontinenza urinaria si risolve da sola al termine della gravidanza ma, spesso, può rimanere dopo il parto.
Essa dipende dalla perdita di tonicità del “pavimento pelvico”, la fascia di muscoli che sostiene gli organi contenuti nell’addome, tra cui la vescica.
Questo rilassamento è dovuto, durante la gravidanza, alla compressione della muscolatura causata dal peso del bebè e, durante la fase di espulsione, dalle spinte del neonato. Quando il pavimento pelvico perde vigore non riesce più a reggere la vescica in modo conveniente e un piccolo sforzo, come un colpo di tosse, un semplice sollevamento di un peso o una risata, può causare involontarie perdite di urina. In genere il fastidio scompare nel giro di un mese o poco più in quanto il pavimento pelvico riprende la sua elasticità rapidamente soprattutto quando la mamma è giovane.
Per ridurre ed eliminare questo disturbo si consiglia di ricorrere alla Fisiokinesiterapia. Consiste nella esecuzione di esercizi mirati che si possono fare tranquillamente a casa oltre che in centri specializzati. Per ottenere risultati è importante essere costanti eseguendo gli esercizi per lungo tempo e giornalmente.
Essi andrebbero eseguiti, in via preventiva, già negli ultimi mesi di gravidanza al fine di mantenere tonici i muscoli che debbono sopportare il peso del bebè e la tensione del parto.
E’ buona abitudine, per la tenuta del pavimento pelvico, quando si fa la pipi, arrestare e riprendere più volte il getto della urina: questo esercizio fornisce adeguati risultati.
Ad ogni buon conto, se nell’arco di 5 o 6 mesi dal parto non si dovesse tornare ad una vita normale, è opportuno rivolgersi ad uno specialista.