Rooming-in cos’è e perchè è importante
Nei reparti maternità, oggi, gli sforzi di tutti sono tesi a far sì che mamma e neonato stiano insieme il maggior tempo possibile. Il rooming-in fa parte di questa volontà e parte dal presupposto che il bimbo, vissuto in simbiosi con la madre per 9 mesi, deve continuare così il più intensamente possibile. Anche la mamma si “costruisce” nel suo nuovo ruolo attraverso il contatto con il figlio.
Se non ci fosse il rooming-in, cerchi di stare con suo figlio, quando le verrà portato per le poppate, il più possibile pelle a pelle: i neonati, infatti, hanno olfatto e tatto più sviluppati della vista. Può stare con suo figlio attaccato anche quando la poppata è finita. Facilmente troverà peucultrici che sapranno accogliere il suo desideri, sia che voglia tenere il bimbo con sè la prima notte, sia che, stanca, chieda di lasciarlo nella nursery.
Piuttosto, se sarà un parto spontaneo, la sua permanenza in ospedale sarà di 48/72 ore,non sufficienti, forse, per “imparare” a fare il bagnetto, medicare il cordone, attaccare il bimbo… Per i primi giorni a casa potrebbe farsi venire a trovare da un’ostetrica, che saprà aiutarla.