Trapianti di staminali cordonali: storie di successo
Sono difficili da affrontare per malati, famigliari e anche per la medicina: leucemia, malattie infiammatorie e altre patologie ematologiche. Diventa sempre più importante riconoscere i progressi costanti della ricerca scientifica, che ha consentito già a oggi l’utilizzo delle cellule staminali cordone ombelicale per il trattamento di numerose patologie. A dimostrarlo sono diversi casi di successo.
A Isla Bond, a soli 4 mesi di vita, viene diagnosticata una forma di leucemia molto aggressiva. Non c’è tempo di aspettare la compatibilità con un donatore di midollo osseo. Si procede con la chemioterapia dopo la quale, l’unica possibilità rimasta era il trapianto con sangue del cordone ombelicale. A questo punto, il midollo osseo di Isla viene eliminato insieme alle cellule affette. Dopo qualche tempo Isla riceve il trapianto del sangue del cordone ombelicale. Dopo 11 giorni dall’infusione le sue condizioni si sono stabilizzate [1].
Un altro caso. Jenna Gibson, 9 anni, malata di leucemia mieloide acuta. Difficile trovare un donatore di midollo osseo. Lo staff medico del Fred Hutchinson Cancer Research Center decide allora di utilizzare le cellule staminali del cordone ombelicale. Secondo il Dottor Colleen Delany, direttore del centro, trattare i bambini con il sangue del cordone ombelicale è più semplice rispetto ad un adulto: la quantità di cellule staminali da utilizzare è infatti minore, così come gli indicatori da valutare. Fortunatamente i medici dell’equipe trovarono quasi subito un campione di sangue cordonale compatibile [2].
Proviene dalla Cina un’altra storia: una neonata affetta da una rara malattia infiammatoria cronica intestinale ha ricevuto sangue del cordone invece di subire il trapianto di midollo. E’ il primo caso documentato di sangue del cordone usato per trattare questa patologia. I risultati? A sei mesi dall’intervento la piccola è rientrata a casa e festeggia il suo primo anno di vita [3].
Ultimo caso che qui ricordiamo. Un bambino affetto da anemia aplastica associata a epatite (HAAA): una ittero acuta unita a epatite degenerativa sfocia in coma epatico. L’intervento dei medici va nella direzione di trapiantare cellule staminali ematopoietiche presenti nel sangue del cordone prelevato al momento della nascita e crioconservato. Le cellule staminali cordonali trapiantate hanno attecchito e il trapianto è avvenuto con successo e senza rigetto [4].
Ad oggi sono 35000 [5] i trapianti effettuati, ma grazie alla conservazione delle staminali del cordone ombelicale possono aumentare. Casi veri di successo che si traducono in vite salvate o migliorate.
Per maggiori informazioni: www.sorgente.com
Note
1.Fonte: ABC News
2. Fonte: perthnow.com
3. Fonte: zeenews.india.com
4. Successful treatment of a 3‐year‐old boy with hepatitis‐associated aplastic anemia with
combination of auto‐umbilical cord blood transplantation and immunosuppressive therapy
Chen Liang, Jialin Wei, Erlie Jiang, Qiaoling Ma, Aiming Pang, Sizhou Feng, Mingzhe Han
Transfusion and Apheresis Science 2015 52 2
5. New York Blood Center’s National Cord Blood Program