Staminali cordonali: l’utilità del trapianto autologo e allogenico
La conservazione delle cellule staminali del cordone ombelicale è un argomento di grande attualità, ma non solo: le cellule staminali cordonali sono infatti anche uno strumento estremamente interessante per i tanti ricercatori che lavorano per approfondire la conoscenza di queste cellule e per compiere dei passi avanti nella ricerca di trattamenti efficaci per numerose patologie.
Tra i più recenti progressi della ricerca vi sono i risultati ottenuti nel trattamento di malattie oncoematologiche, come ad esempio la leucemia linfoblastica acuta. Per il trattamento di questa malattia è il trapianto allogenico lo standard terapeutico, ma anche il trapianto autologo ha dato risultati positivi. Il primo trapianto autologo di staminali del cordone per il trattamento della leucemia linfoblastica acuta risale al 2007, quando una bambina di tre anni ha tratto beneficio dall’intervento ottenendo valori ematici normali a un anno dal trapianto e nessuna ricaduta dopo due anni1.
Del 2011 è invece uno studio clinico in cui tre pazienti affetti da anemia aplastica severa, una malattia ematologica, si sono sottoposti prima ad una terapia immunosoppressiva e poi a trapianto autologo di staminali cordonali. I soggetti sono rimasti liberi da malattia per un periodo di quasi cinque anni, in un caso, di oltre tre anni, nel secondo caso, e di 17 mesi, nel terzo caso. Quest’ultimo paziente si è poi sottoposto nuovamente alla terapia immunosoppressiva e come risultato non ha avuto bisogno di trasfusioni si sangue (una necessità per chi è affetto da questa patologia) per oltre due anni2.
Per quel che riguarda i disordini neurologici, è ad oggi in corso uno studio che ha lo scopo di testare l’efficacia del trapianto autologo nel trattamento dei disordini neurologici, come la paralisi cerebrale, e che coinvolgerà 184 bambini. Lo studio non è concluso, ma sinora ha potuto confermare la sicurezza del trattamento, poiché non è stata riscontrata nei piccoli pazienti alcuna reazione avversa3.
nell’ultimo anno, poi, uno studio clinico ha indagato l’efficacia del trapianto allogenico di staminali del cordone per il trattamento di una grave complicanza del lupus sistemico eritematoso, l’emorragia alveolare diffusa, una patologia mortale nel 50% dei casi. Quattro pazienti si sono sottoposti al trapianto, ottenendo un miglioramento del loro quadro clinico (normalizzazione dei livelli di ossigeno del sangue dopo un mese dall’intervento e normalizzazione dei livelli di emoglobina dopo sei mesi)4.
Ecco alcuni dei più recenti progressi della ricerca, alcuni dei passi avanti per cui quotidianamente i ricercatori di tutto il mondo lavorano. La scienza medica ha già condotto a ritenere le cellule staminali del cordone ombelicale utili nel trattamento di più di ottanta diverse patologie5 (come sancito dal Ministero della Salute nel decreto del 18 novembre 2009). Ma la ricerca non si ferma e, forse, presto potrà portare nuove scoperte, nuovi trattamenti, nuove possibilità di miglioramento delle condizioni di salute per molti altri pazienti.
Per maggiori informazioni visita il sito dedicato alle cellule staminali del cordone ombelicale.
Note
1 Hayani A, Lampeter E, Viswanatha D, Morgan D, Salvi SN: First report of autologous cord blood transplantation in the treatment of a child with leukemia. Pediatrics 119:e296-300, 2007
2Rosenthal J, Woolfrey AE, Pawlowska A, Thomas SH, Appelbaum F, Forman S: Hematopoietic cell transplantation with autologous cord blood in patients with severe aplastic anemia: An opportunity to revisit the controversy regarding cord blood banking for private use. Pediatr Blood Cancer
3 Sun J, Allison J, McLaughlin C, Sledge L, Waters-Pick B, Wease S, Kurtzberg J: Differences in quality between privately and publicly banked umbilical cord blood units: a pilot study of autologous cord blood infusion in children with acquired neurologic disorders. Transfusion 50:1980-1987
4 Clinical Rheumathology
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